IL MIO INCONTRO CON SAN GIUSEPPE
- A Gotham City -
Nei giorni scorsi passeggiando per via Tiburtina ho intravvisto una statua di un Santo posta in alto sopra il marciapiede.
L’ambientazione era abbastanza terrificante: palazzi alti, metà delle saracinesche dei negozi chiuse, traffico, marciapiedi sporchi, persone che camminano come dei zombie, una calura mostruosa.
Ebbene sì questa è la Roma delle zone non turistiche, nell’afa di luglio, ma nessuno ve la racconterà così. Mio figlio la chiama Gotham City, la città difesa da Batman.
Sono rimasta molto stupita, mi sono domandata: “Ma che ci fa una Statua di un Santo qui?” e così avvicinandomi ho letto l’indicazione per la Chiesa di San Giuseppe Artigiano. Che strana coincidenza! Proprio in questo periodo che sto conoscendo e affiancando tanti artigiani.
Non potevo non andare a vedere di cosa si trattasse.
La Chiesa è abbastanza nascosta, vicino al Parco Galla Placidia – Ottoboni che sopravvive all’arsura dell’estate grazie ad un giardiniere che quotidianamente annaffia il prato e si addormenta sotto gli alberi. Un po’ lo invidio.
La Chiesa è nuovissima e soprattutto freschissima!
Sono entrata e come la maggior parte delle Chiese “moderne” di Roma era deserta. C’eravamo io e la Statua di San Giuseppe artigiano che mi guardava con uno sguardo benevolo, mentre era intento a ripulire un grande bastone di legno con un’accetta.
Avevo del tutto dimenticato che San Giuseppe, fosse un artigiano. Nella mia immaginazione esiste solo nel presepe vicino alla culla di Gesù. Ma in effetti la storia biblica racconta che fosse un falegname e così viene rappresentato nella Chiesa.
La sua immagine è un simbolo. Rappresenta un uomo semplice ed in pace. Chi non conosce la fretta, né l’urgenza, né l’ansia. Rappresenta l’uomo che ha vinto la bramosia del suo Ego ed è uscito dalla corsa della Ruota del Criceto. Non ha desideri di successo o di competere, il denaro non è il movente delle sue azioni e ama se stesso ed il suo lavoro.
Rappresenta la semplicità che è la stessa della Vita, che noi abbiamo dimenticato ma che è tutta intorno a noi e in cui siamo immersi.
Nella Natura non c’è urgenza perché non c’è paura, non c’è ansia perché nessuno viene giudicato e misurato, e non c’è tristezza perché si vive nel momento presente.
Non credo che sia un caso che San Giuseppe rappresenti gli artigiani, le persone che lavorano con le mani. Il lavoro creativo e manuale richiede una concentrazione focalizzata che ha come effetto l’allentamento della nostra mente su di noi. L’attenzione della nostra coscienza si focalizza su ciò che stiamo creando e per un po’ la morsa del nostro EGO diminuisce.
San Giuseppe è il simbolo dell’uomo che conosce i tempi della Natura, degli uomini e li rispetta, perché è totalmente in allineamento con essi. Ha pazienza ed è sereno perché sa che nella Vita esiste la sorte su cui non ha alcun controllo. Si impegna nel suo lavoro ma rimette il risultato delle sue opere ad un potere più grande che percepisce e di cui si sente parte ed immerso.
Tutto questo è straordinariamente lontano dalla lotta, lo sforzo e lo stress continuo in cui viviamo nella Ruota, dai modelli che ci hanno trasmesso e che abbiamo interiorizzato. È agli antipodi di quello che viene mostrato come modello di ‘successo’ di cui ho parlato nel mio precedente post IL SUCCESSO.
E’ lontanissimo dal mettersi in mostra, dalla ricerca dei like, dal voler essere sempre il migliore e dal bisogno di piacere.
Viviamo in un sistema che ci inganna e ci schiavizza, e per fortuna ho incontrato San Giuseppe a ricordarmelo.
VALERIA LEOPARDI

AUTORE:
Valeria Leopardi
Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.
Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo
2 Comments
La dimensione artigianale del vivere dove le cose le costruisci e le comprendi mentre le fai, e mentre le fai con le tue mani costruisci te stesso
Pur non essendo d’accordo con la santificazione di un personaggio come Giuseppe, è bello esaltare la figura dell’Artigiano paziente e riservato.
Riguardo la sua creatività, non ho mai letto nulla al riguardo, soltanto racconti sulla “paternità” dell’unico figlio avuto.
Lo spunto per guardare meglio questa figura però, l’ho ricevuto.
Grazie Valeria.