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IL POTERE PERSONALE

IL POTER PERSoNALE – Primi passi per ritrovarlo – “DIO DAMMI LA SAGGEZZA DI ACCETTARE LE COSE CHE NON POSSO CAMBIARE, IL CORAGGIO DI CAMBIARE QUELLE CHE POSSO E LA SAGGEZZA DI SAPERLE DISTINGUERE” – Reinhold Niebuhr Mio marito spesso mi accusa di non informarmi abbastanza. Soprattutto nel periodo del Covid ho avuto dei momenti di chiusura quasi totali verso l’informazione. Percepivo benissimo le ondate di paura, dolore e tristezza che venivano trasmesse dai mass media e per evitare di far nascere dentro di me emozioni negative, ho chiuso i canali di comunicazione. Ma tu sei fuori dal mondo! Mi urlava. Si era vero. Mi ero isolata per cercare di rimanere salda nella mia vita quotidiana e non essere travolta dall’ansia. Non ero pronta ad ascoltare le notizie senza che avessero un impatto negativo sulla mia emotività. Non sapevo ancora distinguere ciò che è reale da ciò che è l’immaginario collettivo. All’epoca non capivo bene che cosa mi stesse accadendo, adesso lo so con esattezza. Stavo proteggendo la mia coscienza. Sto imparando che l’unica cosa su cui abbiamo veramente responsabilità è il nostro stato interiore. Per stato interiore intendo il nostro flusso di pensieri, le emozioni collegate, le parole che ne derivano e le nostre azioni che ne sono una conseguenza. Ricevere delle notizie che ci preoccupano, ci rattristano e ci spaventano senza avere nessuna possibilità di intervenire su di esse, genera frustrazione, paura e rabbia. Stati negativi che ci invadono e che sono anche contagiosi. Sui social media i miei amici rimbalzavano notizie spaventose, non sapendo che così stavano amplificando la portata delle ondate di angoscia e preoccupazione. Nella Ruota del criceto la nostra attenzione è direzionata verso ciò che è lontano, astratto, impossibile da raggiungere, su cui non abbiamo nessuna possibilità di intervenire e che dipende sempre da qualcun altro. Un assassino, un politico, un virus, una qualsiasi entità che noi non conosceremo mai. Miriadi di messaggi di ogni tipo vengono immessi nel nostro sistema, e tutto ciò con lo scopo di riempire la nostra testa di informazioni, renderci spaventati e farci sentire impotenti. Sto scoprendo che uno dei pilastri della ruota del criceto è e distrarci continuamente per non farci ritrovare il nostro potere personale. Ritengo ciò la causa del malessere diffuso nonché del caos in cui viviamo. Ma torniamo al periodo Covid.  A cosa mi sarebbe servito conoscere il numero dei morti giornalieri (sempre che il dato fosse stato reale), se non ad aumentare la mia ansia e la mia angoscia? Nella ruota del criceto il 99% delle nostre decisioni sono mosse dalla preoccupazione, e più viviamo nella paura più siamo manipolabili. In passato, ma mi capita ancora oggi, mi perdevo nell’astrazione mentale. Pensavo di poter intervenire su macro temi, di fare grandi progetti, di risolvere i problemi del mondo. Ma dato che tutto ciò non è realmente possibile, tutto finiva in frustrazione, lamentela e critica. Di fatto non cambiava mai nulla ed io continuavo a correre nella ruota, in uno stato di malessere profondo verso obiettivi che non arrivavano mai (su questo vedi il precedente post SCENDERE DALLA RUOTA DEL CRICETO) Oggi so che l’unica cosa sui cui posso agire veramente sono io. Il mio stato di coscienza è tutto ciò che conta. Assumersi la responsabilità di sé stessi, dei propri pensieri, delle proprie emozioni, delle proprie parole e delle proprie azioni e’ tornare ad esercitare il nostro vero potere personale. Che abbiamo perso. Invece di essere persi in pensieri inutili, in preoccupazioni di ogni tipo, nell’immaginazione negativa torniamo alla realtà, alla nostra vita reale, al nostro presente. Torniamo a noi stessi. Questa è nostra unica responsabilità, tutto il resto non ci appartiene. Anzi direi che forse neanche esiste. Fa parte dell’immaginario collettivo che tanto ci allontana da cio’ che e’ reale e da noi stessi. “LA VITA DI OGNUNO E’ FATTA DI PICCOLE COSE. LA GRANDEZZA E’ UN’ASTRAZIONE MENTALE ED E’ UNA DELLE FANTASIE FAVORITE DELL’EGO” – Eckharte Tolle. Oggi leggo le informazioni con più distacco, mi interesso di ciò che accade nel mondo ma non è nel Mio Mondo e forse nemmeno in quello di chi me lo racconta. Non potrò mai sapere se è vero.   Il mio mondo interiore invece è reale. Da lì prendo decisioni più consapevolmente ed è lì che risiede il mio potere ed il timone da cui dirigo la mia Vita. VALERIA LEOPARDI LASCIA UN COMMENTO Annulla risposta Connesso come VALERIA. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* Avvertimi via email alla pubblicazione di un nuovo articolo. Δ Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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IL BISOGNO DI SICUREZZA

IL BISOGNO DI SICUREZZA – Che non viene mai soddisfatto – Un importante pilastro che ci tiene incastrati nella ruota del criceto è il BISOGNO DI SICUREZZA.  J. Krishnamurti lo definiva : “il disgustoso bisogno di sicurezza”. Il bisogno di sentirsi sicuri, tranquilli e fuori pericolo. Il bisogno di sentirsi protetti da tutto e tutti. Viviamo in una società in cui il bisogno di sicurezza e’ la leva di campagne promozionali,  comunicazione di massa, per orientare le nostre scelte. Scelte ovviamente basate sulla paura. La foto che ho scelto per questo articolo, l’ho scattata io qualche giorno fa in una vetrina di un negozio di assicurazioni di Roma. Messaggi di questo tipo sono ovunque, basta guardarsi intorno. Facciamo di tutto per sentirci al sicuro, ma perché siamo così spaventati? Da cosa dobbiamo proteggerci e da chi? Se andiamo in giro, nella nostra realtà quotidiana, non ci sono pericoli imminenti eppure siamo continuamente in ansia ed in tensione. Le notizie che arrivano ogni giorno non fanno altro che  alimentare le nostre paure e più fosche immaginazioni. Guerre, pandemie, incidenti, tutti avvenimenti di fronte ai quali ci sentiamo tremendamente impotenti. L’ansia è così pressante che per evitarla non riusciamo più a fermarci e cerchiamo in ogni modo di eliminarla, anche con medicinali di vario tipo (sull’ansia vedi il mio precedente post L’ANSIA) Il  senso di impotenza è ciò che si prova nella ruota del criceto. Deleghiamo all’esterno un potere che è nostro. Quando iniziamo a distaccarci dalla ruota del criceto possiamo osservare che siamo immersi in un’altro grande inganno. L’illusione che la sicurezza possa essere raggiunta con qualcosa di esterno a noi. Cercare di raggiungere la sicurezza e’ un l’illusione, e’ come il successo, non arriva mai. Possiamo sentirci sicuri per breve tempo ma poi in noi ricomincerà la ricerca di sicurezza. Io stessa ho sperimentato questo meccanismo quando lavoravo come dipendente o quando ho iniziato a fare le mammografie per il controllo del tumore al seno. Superati i 40 anni lo screening prevede di effettuare la mammografia una volta l’anno. Così avevo iniziato ad andare a fare i controlli e tutte le volte che si avvicinava la data dell’appuntamento in me iniziava a salire l’ansia. Andrà tutto bene? Supererò il test?  Pensieri negativi, immagini di ospedali e malattie, emozioni di paura. Un bel concentrato di terrore e impotenza. Poi effettuato il controllo la paura scemava e io mi rilassavo. Peccato però che poi ritornava e se non supero il prossimo esame? Forse dovrei farlo prima per essere più sicura. E quindi l’anno successivo cercavo di farlo prima. E poi sempre prima. Si innesca così un circolo vizioso basato sulla paura da cui si rischia di non uscire più. Più cerchiamo la sicurezza esteriore e più ci sfugge. Più affidiamo a qualcosa di esterno a noi la nostra sicurezza più diventiamo vulnerabili ed impotenti. Tutto il sistema è costruito così per farci sentire insicuri ed indifesi. Quando inizi ad ascoltare il tuo Se autentico cominci a sentirti sicuro di te e questo vale in tutti gli ambiti. Denaro, salute, lavoro, ecc… ecc Cerchi meno conferme e lentamente inizi a percepire i tuoi segnali interiori e a seguire la Tua rotta. Sei più in contatto con te stesso e quindi anche con il tuo corpo. Molli la presa, sul controllo, sul bisogno di certezze, sul bisogno di aver ragione, sul bisogno di conferme e sulla ricerca di risultati. Il nostro vero ed unico bisogno è di arrivare in contatto con il nostro Se’ autentico. La Verità è che siamo di passaggio su questo meraviglioso pianeta e niente è per sempre ed in fondo tutti sappiamo che è così.  “E chi di voi, per quanto si dia da fare può aggiungere un’ora sola alla sua Vita?” Mt 6, 27 Invece di inseguire l’illusione della sicurezza, che non può arrivare mai, è molto meglio accettare la Verità, meglio mollare la presa ed iniziare a goderci il viaggio della nostra Vita, giorno dopo giorno, momento per momento, senza più stress da risultati, senza ansie e senza più bisogno di conferme. Sapendo che non siamo eterni daremo molto più valore alle nostre giornate, alle persone che amiamo, alle piccole cose. Non saremo proiettati sul futuro ma ci concentreremo su di noi e su ciò che amiamo fare. Ci rilasseremo e forse troveremo la pace che stiamo cercando. La Vita è un viaggio meraviglioso in cui immergerci con tutti noi stessi. Valeria Leopardi Telegram: https://t.me/laruotadelcriceto LASCIA UN COMMENTO Annulla risposta Connesso come VALERIA. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* Avvertimi via email alla pubblicazione di un nuovo articolo. Δ Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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COS’E’ IL SUCCESSO

COS’E’ IL SUCCESSO – Una corsa senza fine – Una delle cause principali della mia sofferenza, quando ho deciso di lasciare il mio lavoro è stata la perdita della mia posizione lavorativa che per la maggioranza delle persone, almeno qui in Italia, era definita di successo. Aver corso tutta la Vita per arrivare li dove volevo, essere seduta sul mio trono per poi lasciarlo, mi ha causato un dolore tremendo. Una parte di me volevo rimanerci attaccata a tutti i costi, ma un’altra parte non ne poteva veramente più e stava malissimo. Ero divisa perché non potevo più tornare indietro ma allo stesso tempo rimpiangevo il mio ruolo professionale che tanto definiva il mio se’ al mondo. La mia sofferenza era talmente alta che ho comunque deciso di mollare. Sentivo di non valere più nulla e di aver perso tutto. Ma per osservare quale e’ la maschera che indossi  bisogna arrivare al Vuoto del fare (vedi il mio precedente post Liberta’ e Lavoro) e solo dopo averlo attraversato puoi capire perché la indossavi e le illusioni che si nascondono dietro le tue scelte. La falsa identità con cui viviamo non è qualcosa di statico, ma è viva e non mollerà la presa così facilmente. Di questo ne parleremo in seguito. Come si può definire successo una situazione in cui sei a disagio, che ti soffoca o che ti richiede di fare cose che non ti piacciono? Una situazione in cui l’ambiente è competitivo, i colleghi si lamentano sempre e i tuoi capi ti tiranneggiano? Una situazione in cui devi tradire te stesso, compiacere per aver approvazione e vivere nella paura di sbagliare o di perdere il lavoro? C’è una separazione tra quella che è la Realtà della tua vita quotidiana e quella che è l’Illusione del successo. Ogni volta che fai qualcosa che non ti rispetta, che non è in allineamento con il tuo se profondo e con i tuoi bisogni stai fallendo. E’ proprio così semplice. Non importa cosa ti dice il mondo, lo puoi capire da te stesso osservando il tuo stato interiore e percependo come ti senti. L’ascolto di te stesso e l’osservazione del tuo stato d’animo sono reali e sono il primo passo  verso l’amore di se’ autentico. Il successo è un’illusione, nel senso vero della parola. Un’immagine a cui noi puntiamo, un’idea che ci siamo fatti, che quasi tutti condividono e verso cui corriamo ma a scapito della quale soffochiamo noi stessi ed i nostri veri bisogni. Accettare tutto questo per me è stato molto doloroso, perché ho trascorso tutta la mia Vita ad inseguire quella che per me era l’immagine del successo e nel farlo ho tradito me stessa. Ero così orientata ai miei obiettivi, ai miei risultati ed ai miei traguardi che ero nell’oblio di me stessa. Non mi ascoltavo, compiacevo i capi e svilivo i collaboratori per darmi valore, non mi rispettavo e sicuramente non mi amavo. Nella ruota del criceto funziona così, si corre sempre verso degli obiettivi da raggiungere e ci si dimentica di se stessi. Non importa quale sia l’obiettivo, l’importante e’ correre. Questo meccanismo però non funziona. Credo che ognuno lo sperimenti sulla propria pelle. Raggiunto l’obiettivo scopriremo che non saremo appagati né soddisfatti, e se lo saremo, sarà solo per poco. Allora ricominceremo a correre verso un altro traguardo, e poi un altro e ancora un altro. In una corsa senza fine. Oppure, se avremo il coraggio amandoci di fermarci, coglieremo l’occasione, forse per la prima volta nella  nostra Vita, finalmente di ascoltarci, aprirci al nostro dolore e perdonarci. Potremo iniziare a liberarci e capire che in fondo è tutta un’illusione. L’unica cosa che conta è amarci veramente. E’ questo l’unico e vero successo. Con affetto Valeria Leopardi LASCIA UN COMMENTO Annulla risposta Connesso come VALERIA. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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IL TUO VALORE

IL VALORE DI SE’ – E L’illusione in cui viviamo – Quando lavoravo come Responsabile Amministrativo per un grande gruppo energetico, pensavo di avere molto valore. Dopo tanti anni di lavoro, di sfide, di lotte, competizioni e vittorie finalmente avevo raggiunto un obiettivo importante della mia carriera lavorativa. Mi sentivo di valere, avevo un ruolo altisonante, guadagnavo tanto, un team di collaboratori che eseguivano i compiti che gli assegnavo ed il mio lavoro era molto riconosciuto. Finalmente potevo dire a me stessa e al mondo di avercela fatta, di aver raggiunto il successo e di essere qualcuno. Insomma mi sentivo come una reginetta sul suo trono. Almeno così mi sembrava, così mi avevano raccontato fosse il successo e così volevo credere che fosse. Dentro di me però c’era qualcosa che non funzionava. L’agognata felicità a cui tutti aspiriamo non era arrivata. Percepivo un malessere di fondo che era soffocato dalle mille distrazioni quotidiane ma che a tratti emergeva. Era insoddisfazione, tristezza, rabbia e anche dolore. Non riuscivo a capire da cosa dipendesse, ma era lì e con il passare del tempo è divenuto sempre più forte. Ho tentato di immergermi nel lavoro ancora di più, ma più volevo sentirmi importante e darmi valore e più stavo male. Ricordo alcune mattine che entravo in ufficio e andavo diretta in bagno a piangere. Lo ricordo benissimo, lo sforzo interiore per indossare la maschera della manager super efficiente e la realtà di cosa provavo dentro di me. Ho impiegato anni, veramente anni, ad aprirmi alla verità, alla mia verità, che non era affatto quella che mi era stata insegnata dalla mia famiglia, né quella che ci viene trasmessa continuamente dalla società, né quella in cui tutti siamo immersi. La verità ti rende libero … ma prima però ti terrorizzerà. E questo non ce lo insegna nessuno. La Vita che è una Maestra ha iniziato ad aiutarmi e per farmi vedere la realtà ho iniziato a togliermi  tutto ciò che definiva il mio Valore e a cui mi ero attaccata come una cozza con tutta me stessa. Il mio ruolo professionale, il mio lavoro, il mio stipendio, tutti i miei contatti di lavoro, la mia routine quotidiana. Lentamente ma inesorabilmente ho percepito la spinta della Vita che voleva che mollassi tutto. Le email che non arrivavano più, niente compiti da fare, niente più urgenze.  È stato difficilissimo. È stato come morire. Ho cercato di resistere in tutti i modi ma alla fine sono arrivata lì dove arrivare. Sono arrivata al Vuoto e all’incontro con la mia vera me. Vedi il mio precedente post E TU DI COSA TI OCCUPI? Ed è emerso un mare di dolore quello che ho evitato per tutta la Vita, quello che nasce dalla ferita mortale di credere di non valere niente. La ferita più grande della mia Vita è sempre stata di non andare bene, di essere giudicata, di essere derisa. E così molto presto ho imparato a conformarmi alle regole della società per essere accettata, riconosciuta, ben voluta. Valeria, nella sua autenticità, nei suoi bisogni, in tutti gli aspetti della sua sensibilità non poteva essere vista, andava nascosta dietro una maschera di professionalità, efficienza e rispettabilità. Ognuno indossa la maschera che preferisce. Guadagnare, avere un ruolo professionale mi avrebbero dato quel valore che altrimenti non avrei avuto. Ma la mia verità era tutt’altra. E credo sia così per tante persone. Non mi interessa primeggiare, competere e vincere per dimostrare chi sono. Non mi interessa avere sempre ragione e dare torto agli altri. Non mi interessa essere la migliore. L’unica cosa importante è amarmi, accettarmi, perdonarmi e capire che solo essendo autenticamente me stessa posso trovare il mio vero valore. Il valore non è qualcosa di esterno a noi che possiamo incollarci addosso con titoli, ruoli o altro. Queste sono tutte maschere che prima o poi perderemo, con la pensione, con un licenziamento, la vecchiaia ed infine quando lasceremo questo meraviglioso pianeta. Il valore è qualcosa di interno a noi, ma che non riusciamo a raggiungere perché ci giudichiamo continuamente, ci conformiamo, non ci accettiamo e quindi non ci amiamo. Abbiamo paura di mostrare il nostro vero se’ e quindi anche il nostro vero valore.  E tradendo noi stessi, soffriremo sempre. Tutto il sistema è costruito affinché sia così, ed è tutta un’illusione. Quindi dobbiamo emergere, competere e vincere per dimostrare di valere. Cerchiamo il nostro valore nella percezione che gli altri hanno di noi, perché noi ne ce ne diamo, anzi condanniamo chi siamo veramente e abbiamo paura che gli altri possano vederci nella nostra autenticità. Ecco realizzare tutto questo e capire che è vero porta’ alla Vera Libertà. Sto facendo pace con me stessa, mi dedico del tempo, faccio che ciò che amo e non mi faccio più schiavizzare. Da nessuno. Dal denaro, neanche dalle parti di me che ancora vogliono emergere. Sto imparando a dire no, anche quando ho paura del giudizio, della povertà, del mancato riconoscimento. Non voglio più essere importante, né avere un titolo, né convincere nessuno che io ho ragione. Voglio solo essere me stessa ed amarmi come sono. Solo questo per me ha valore. Con affetto Valeria Leopardi www.vuelle.it https://t.me/lavoroeliberta LASCIA UN COMMENTO Annulla risposta Connesso come VALERIA. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. 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L’ANGOSCIA DEL MATTINO

L’ANGOSCIA DEL MATTINO – Un indizio – “I DOVERI DI UN SISTEMA POSSONO SOTTRARRE AD UNA PERSONA LA PROPRIA GRAZIA, BELLEZZA E AMORE” A. De Mello Ogni mattina da anni, mi sveglio sempre con un sottile senso di malessere. Anzi appare dopo poco che mi sono svegliata. La giornata inizia sempre così e da anni ormai accade. Quando lavoravo in ufficio, ero come un orologio svizzero. Alle 9.00 in punto ero alla mia scrivania. Spesso discutevo con mio marito che mi diceva: rilassati, che fretta hai? Prendiamoci qualcosa insieme al bar. Ed io che resistevo con rabbia a quelle richieste perché dovevo e volevo essere puntuale e precisa. Sentivo la rabbia salire dentro di me perché io ero un’ottima professionista e far tardi significava incrinare quell’immagine. Questo malessere è cresciuto con il tempo, fino a diventare quasi insostenibile. Ricordo alcune mattine di aver pianto perché non ce la facevo più ad andare in ufficio e ad essere sempre performante, cosa che includeva anche la puntualità. Veramente non volevo ascoltarmi ed accettare che forse non ero sulla mia strada e ho lottato contro me stessa per mantenere la maschera che mi ero appiccicata addosso. Ma chi vuole andare in ufficio tutti i giorni? Sedersi su una scrivania e stare seduta davanti ad un PC svolgendo pratiche e pratiche per gli interessi di qualcun altro? All’epoca non vedevo tutto questo, pensavo solo a fare il mio dovere e a farlo bene. Di fatto ripetevo il modello della mia famiglia, perché’ era tutto ciò che conoscevo e non pensavo potesse esserci un’altra strada. Quando sono uscita dalla ruota del criceto la mattina ho continuato a stare male. Accendevo tutti i giorni il PC in attesa di qualche email, di qualcuno che mi chiedesse qualcosa, ma non arrivava più nulla. Scendere dalla ruota del criceto non fa cambiare i tuoi stati interiori in un click. Inizia un percorso ed anche doloroso in cui realizzi che hai vissuto secondo regole non tue, che hai interiorizzato  dentro di te la spinta ad obbedire, che ti giudichi secondo parametri che ti soffocano. Vedi il mio post SCENDERE DALLA RUOTA DEL CRICETO. Insomma realizzi che sei  uno schiavo. Almeno così è stato per me. Ammetterlo è stato durissimo, si è scoperchiato il vaso di pandora del mio dolore, che fino a quel momento era stato di sottofondo. Ancora oggi al mattino sento quella spinta, ad accendere il pc, a verificare le email,  a controllare il cellulare. Ma ora la riconosco, la affronto, l’accolgo, non scappo più. So che c’è una parte di me che ancora ha bisogno di riconoscimento, che cerca il successo e vorrebbe apprezzamenti. Ho imparato ad essere paziente con me stessa, a perdonarmi e a capire che l’unica strada che per me ha senso è quella della libertà. Non mi piego più, mi concedo un cappuccino o una passeggiata con Ciccia il mio cagnolino. Lo faccio perché in quel momento è ciò che scelgo di fare. La libertà è uno stato interiore e che passa attraverso l’amore autentico di se’. Con affetto Vuelle LASCIA UN COMMENTO Annulla risposta Connesso come VALERIA. Modifica il tuo profilo. Uscire? I campi obbligatori sono contrassegnati * Message* Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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ESSERE UN DEGNO AVVERSARIO

ESSERE UN DEGNO AVVERSARIO – La partita a tennis- La scorsa domenica mattina, sono andata a fare una partita di tennis. Ho giocato a tennis quando ero ragazzina e riprendere non è stato semplice. Sono emerse tante insicurezze: Sono troppo grande? Riuscirò a giocare? Farò brutta figura? Ho cmq deciso di provare e nonostante la paura ed i timori ho ricominciato. Ed ho fatto la scelta giusta. Quando ho iniziato le lezioni, lo scorso ottobre, ero decisamente con qualche chilo di troppo e del tutto fuori allenamento. Facevo fatica a correre ed ero piuttosto goffa e impacciata. Molte palline andavano fuori o a rete ma lentamente ho iniziato a ricordarmi come si giocava. Voglio ringraziare di cuore i miei compagni di allenamento per lo spirito ironico e giocoso con cui mi hanno accolta ed i miei allenatori che non hanno avuto pretese di risultato e hanno lasciato che migliorassi con i miei tempi, lasciandomi sbagliare e ironizzando sulle mie gaff. Chi mi conosce sa che per anni ho corso, fino ad arrivare con grande fatica a correre la mezza maratona. Mi dicevo che mi piaceva correre ma era vero il contrario! Non mi divertivo affatto e correvo per ottenere un risultato, dimostrare a me stessa di potercela fare, forse in fondo per sentirmi  superiore a tutti quelli che non correvano. Mi vantavo dei miei risultati ed ero, anche se non lo sapevo, in cerca di appovazione (vedi il mio post IL BISOGNO DI PIACERE). Gareggiare, migliorare i miei tempi, dimagrire, rimanere al passo col gruppo. Che fatica!!! Spesso non riusciamo ad ammettere che ciò che desideriamo, in fondo non fa per noi. Smettere di correre poteva sembrare una sconfitta al mare di corridori scattanti con cui mi allenavo, ma per me è stata invece una vittoria. Un altro modo di dire NO all’immagine grandiosa di me che volevo dare agli altri e un grande SI a me stessa. Giocare a tennis è una sfida continua non con il tuo avversario, ma con te stesso. Tante insicurezze profonde emergono durante l’allenamento e ancora di più in partita. A tennis puoi vincere solo se credi in te stesso. Altrimenti per quanto tecnicamente tu sia bravo la tua insicurezza emergerà e ti farà sbagliare quando meno te lo aspetti. Non puoi mentire a te stesso dicendoti sono forte, sono bravo, ecc… L’insicurezza è più profonda e non va via così facilmente. Questa mattina durante la partita ho percepito con chiarezza tutta la mia insicurezza, la paura di sbagliare, la paura di fare brutta figura, di essere umiliata e in fondo di vergognarmi.. Ho giocato con Alessandro un ragazzo giovane, alto, magro e in forma e prima di accettare la sfida ho avuto molti dubbi e tante paure. Ma ho capito che era una prova ed ero decisa ad affrontarla. Questa mattina la cosa migliore che potevo fare era dare il meglio di me, e non per vincere ma essere un degno avversario. Il degno avversario è una persona che non vuole distruggerti, umiliarti o ferirti, ma che da’ il suo meglio affinché anche tu possa tirare fuori il meglio di te ed anche tu cresca. Se avessi ceduto alla mia insicurezza e avessi mostrato l’immagine di me goffa e perdente, avrei fatto del male a me ma anche ad Alessandro. Mi sono impegnata, ho accettato i miei errori, osservato la mia insicurezza ed ho continuato. Il risultato della partita non conta più per me perché so di aver fatto il mio meglio. Tirare fuori la parte migliore di noi stessi è un nostro dovere perché stimola anche gli altri a migliorare. Impegnarsi per crescere ed evolvere è ascoltare la nostra spinta interiore che ci porta fuori dalla nostra comfort zone e che spinge anche gli altri a fare lo stesso. Se rimaniamo chiusi, intimoriti e comodi nelle nostre insicurezze, non solo tradiremo noi stessi ma non daremo agli altri a possibilità di evolvere quando ci incontreranno nel loro percorso. Io voglio essere un degno avversario, e non solo a tennis. Valeria Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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BASTA, IO MOLLO!

BASTA, IO MOLLO! – E dove vai? – Spesso negli ultimi tempi tra le mie amiche nei momenti di scoraggiamento serpeggia la frase: “Sai Vale sono proprio stanca e scoraggiata, basta io mollo!” Di fronte a questa affermazione la mia risposta e’ sempre la stessa: e poi dove vai? Se hai una piccola attività in proprio devi fronteggiare molte difficoltà, l’impegno e’ totale e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Per questo definisco gli imprenditori di oggi come degli eroi e maggiormente se sono piccoli imprenditori, titolari di P.IVA o anche hobbisti. In una situazione economica così complessa l’unica motivazione trainante che ci spinge a proseguire nel lavoro è fare ciò che amiamo fare. Se molliamo il nostro sogno, il nostro progetto la nostra unica alternativa sarà lavorare per qualcun altro, entrare in una routine piuttosto avvilente e a lungo andare saremo inariditi. L’Economia del Cuore si basa proprio questo: seguire le nostre passioni, con dedizione, impegno e tanta pazienza. E’ fondamentale collaborare, fare gruppo per darsi la spinta a vicenda ed abbassare il nostro livello di pretese di risultato Come ho gia’ scritto nel precedente post IL SOSTEGNO sostenersi reciprocamente nel lavoro e’ fondamentale, soprattutto in questo periodo storico e soprattutto se si condividono le stesse scelte lavorative. Non c’e’ un’alternativa.  La competizione non premia nessuno, solo i grandi gruppi che dominano l’economia che crescono sul nostro individualismo. Poiche’ non siamo stati educati nel mondo del lavoro a sostenerci, sono convinta che siano le donne le artefici di un possibile cambiamento economico. Le donne sono naturalmente piu’ predisposte alla cooperazione, all’ascolto e alla pazienza. Ne e’ un esempio quanto e’ accaduto ieri al Mercato dell’artigianato di Artena. Ha piovuto praticamente tutto il giorno e alcune partecipanti non hanno venduto nulla, si sono molto scoraggiate e volevano mollare. E’ stato il gruppo di artigiane stesse a sostenerle, dando coraggio e fiducia. Un gruppo di chi condivide le tue sorti lavorative e’ la maggior ricchezza che puoi trovare in questo periodo storico. Forse nessuno te lo ha fatto mai notare chiaramente ma la forza del gruppo  e’  un altro potere nascosto che abbiamo perso, ci rende molto piu’ forti e meno schiavi del sistema. L’isolamento non e’ naturale anzi e’ dannoso anche da un punto di vista di crescita lavorativa. Quindi non mollare ma chiedi sostegno. Trova chi come te e’ sullo stesso percorso, conosce cosa stai fronteggiando e fatti prendere per mano. Ridurre le pretese e sviluppare la pazienza sono ‘armi’ interiori che ti manterranno sulla tua rotta, quella del tuo Cuore. Con affetto Valeria Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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IL TUO LISTINO PREZZI ED IL TUO VALORE

IL TUO LISTINO PREZZI ED IL TUO VALORE – Il dilemma di noi donne – Sono convinta che siano le donne le maggiori artefici del cambiamento della nuova economia. L’Economia basata sul Cuore e non sul profitto. Le donne sono per natura disposte alla collaborazione, al sostegno e non hanno necessità di essere sempre vincenti. Generalmente sono molto organizzate e dovendo svolgere più ruoli nella vita di tutti giorni sono anche più flessibili e hanno visione d’insieme. Perché allora le donne hanno difficoltà ad emergere nel loro lavoro, soprattutto nell’avvio di nuove attività imprenditoriali? Dopo diverse sessioni di business coaching con le mie clienti, posso dire che c’è un tema centrale che ricorre ed e’ quello del valore. Noi donne tendiamo a non credere in noi stesse. Ci sottostimiamo o addirittura ci disprezziamo. Lo si può sentire nelle chiacchiere di tutti i giorni e questa situazione è talmente diffusa che pensiamo sia normale!!! Il risultato è che spesso non abbiamo la forza di emergere e mostrare al mondo le nostre capacità. Tendiamo a nasconderci, abbiamo paura di farci vedere e una paura incredibile di sbagliare. Ci sottovalutiamo con conseguenze nefaste sia nei rapporti interpersonali sia nella nostra attività. L’insicurezza spesso ha la meglio e tanti nuovi progetto stentano a partire, alle volte non nascono proprio. Tutto questo emerge quando arriva il momento di fare il nostro listino e determinare il prezzo di vendita dei nostri prodotti o servizi. La mia amica e cliente Paola realizza dei bellissimi articoli di artigianato, è un’architetta ed è veramente competente e capace. Ha intrapreso una nuova attività di tufting ma si sta scontrando con la sua difficoltà a dare valore ai suoi prodotti, farsi conoscere e determinare il suo listino prezzi. Paola ha difficolta’ a riconoscere il suo valore e quindi finora ha regalato le sue creazioni, sebbene molto costose, e se qualcuno le chiede un nuovo prodotto a prezzi bassissimi lei accetta pur di non dover dire no perché’ si sentirebbe in colpa. Anche io ho sofferto molto per non riconoscere il mio vero valore e per tutta la Vita, nel mio lavoro così come in altri ambiti, ho ricercato l’approvazione altrui. Finche’, non potendone piu’, ho deciso di lasciarmi alle mie spalle un lavoro che mi succhiava l’Anima e sono caduta nel vuoto del fare (vedi in merito il mio precendete post LIBERTA’ E LAVORO ). Lì, anche grazie alle letture di Wayne W. Dyer (*) ho capito dove nasce l’errore più grande. La nostra cultura ha creato un sistema penetrante che comunica costantemente come siano gli altri a determinare quanto valiamo. Tutto il mondo dei social, dei post, dei like si basa esattamente su questo. Nessuno, ma proprio nessuno, ci dice che il nostro senso del valore è una scelta personale ed interiore. Ebbene si e’ una scelta anzitutto interiore. Sono io che decido chi sono e quanto valgo. L’autocommiserazione e la poca stima di noi stessi ci lasciano nella nostra comfort zone, bloccando la nostra crescita, non ci consentono di evolvere. Darsi valore implica coraggio e forza interiore, perché mostra il nostro se’ autentico al mondo e ci espone al giudizio altrui. Emergere nel lavoro è un atto di coraggio, è un atto del Cuore. Esprime la fiducia e l’amore verso noi stesse. Non so perché si sia giunti a questa situazione, ma è importante fare dei piccoli passi ogni verso noi stesse, emergere e far fiorire i nostri progetti lavorativi. “Voi siete il sale della Terra, ma se il sale perdesse il sapore, con cosa lo si potra’ render salato?” Mt 5,13 A tutte le donne Con Affetto Valeria (*) Le tue Zone Erronee – Dr. Wayne Dyer ed. Bur 2014 Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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IL TUO LISTINO PREZZI

IL TUO LISTINO PREZZI – Un passo fondamentale verso il successo – La scorsa settimana sono stata invitata a cena dalla mia amica Anna, con noi c’erano anche Fiammetta e altri amici. Eravamo tutti  insieme seduti intorno ad una bella tavola imbandita sul suo balcone di casa. Durante la cena Fiammetta ci ha raccontato di come fosse stato difficile per lei iniziare le sue lezioni di canto. Ha studiato canto per più di 10 anni ed ad un certo punto le faccende della Vita l’hanno spinta ad avviare la propria attività e coraggiosamente iniziare ad insegnare canto. Uno dei suoi maggiori problemi iniziali è stato determinare il prezzo dei suoi servizi  e chiedere denaro ai suoi nuovi clienti. Questa è una delle problematiche più comuni e forse più limitanti, nella fase di avvio della propria attività.  Soprattutto per le donne stabilire il prezzo, dei propri prodotti o servizi, è causa di molti dubbi, confusione mentale e ansia. Di fatto noi donne ci sentiamo  più insicure, abbiamo più timore ad emergere. Gli uomini in questo sono più sicuri di sé, hanno meno difficoltà nel rapporto con il denaro e stabilire il prezzo da chiedere ai loro clienti. La tematica del denaro può nascondere molti blocchi ed uno fondamentale è sicuramente il tema del valore, del proprio valore.  Ricordo una mia cliente che alla sua prima lezione di Yoga era in dubbio se fosse troppo chiedere 5,00 Eur! Se ci sentiamo insicure di noi stesse e di ciò che facciamo spesso rischiamo di non dare valore al nostro lavoro. In questo ci viene in aiuto nuovamente l’economia, che cono uno sguardo freddo e distaccato sul mercato, può farci ritrovare la bussola che abbiamo perso. L’analisi di mercato e della ‘concorrenza’ è fondamentale, specialmente in fase di avvio della propria attività. È importante studiare ed informarsi, conoscere il nostro mercato, soprattutto di vicinato. Possiamo facilmente trovare intorno a noi chi ha un’attività similare. Osservare chi offre lo stesso servizio/prodotto, a quali condizioni ci aiuterà moltissimo perché avremo un metro di paragone. Ci darà una mano ad orientarci,  a determinare il nostro listino, nonché a darci spunti interessanti di sviluppo del nostro business. Avere le idee chiare sin da subito e scegliere i prezzi da inserire nel tuo listino ti darà una grossa marcia in più ed il tuo lavoro avanzerà più fluido. Il denaro nella sua funzione originaria è un mezzo di scambio che misura il valore di un bene o di un servizio e se hai difficoltà a chiederlo vuole dire che, in fondo in fondo, sei tu stessa a non darti valore. VALERIA LEOPARDI Approfondiremo questo argomento nel  workshop LA GESTIONE DELLA TUA ATTIVITA’ del 28/9/24 Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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MIGLIORARE LA GESTIONE DELLA TUA ATTIVITA’

MIGLIORARE LA GESTIONE DELLA TUA ATTIVITA’ – La storia di Paola – Qualche giorno fa la mia cliente Paola mi ha contattato perché non sapeva come avanzare con la sua attività. Doveva preparare il suo nuovo listino prezzi per l’annualità 2024/2025 ma aveva moltissimi dubbi ed era molto scoraggiata. Mi ha confidato che stava pensando di mollare e addirittura di chiudere. Abbiamo iniziato a fare chiarezza insieme, anzitutto sulla gestione Economica – Finanziaria. Quando siamo soli e dobbiamo gestire la nostra attività possiamo confondere l’andamento della cassa con la redditività del business. Se il ns conto corrente è vuoto o addirittura ci siamo indebitati, pensiamo di non riuscire a far fronte alle spese e ai pagamenti, entriamo in un loop negativo che ci scoraggia sempre di più e può portarci a pensare che non ci sia soluzione, fino a chiudere la ns attività. Questo circolo negativo di pensieri, ansie e preoccupazioni invade la nostra mente e influenza ogni nostra scelta di business. Immaginiamo un futuro sempre più fosco, ci angosciamo e tutto ciò inevitabilmente non fa che peggiorare la nostra situazione lavorativa. Il denaro la fa da padrone, noi perdiamo lucidità e serenità, diventiamo nervosi con conseguenze negative anche nel rapporto con i nostri clienti. È fondamentale in questa fase fare chiarezza. Un’analisi dettagliata sull’andamento della tua attività, della sua redditività e conseguente gestione finanziaria, ti fornisce la lucidità per capire la tua situazione a tutto tondo. Questo vale sia se sei titolare di P.IVA sia se hai una azienda, di qualsiasi forma giuridica (srl, srls, sas ecc…) e dimensionamento. La chiarezza mentale sullo stato della tua attività ti fornisce la serenità di capire esattamente la tua situazione, ti dà idee su come migliorare e ti dà maggiore sicurezza nell’affrontare le tue scelte. La gestione del denaro ne è una conseguenza. Paola si è rasserenata, conosce la situazione del suo business e sta compiendo delle scelte coraggiose sapendo esattamente quello che sta facendo e i rischi che sta correndo. Ma attenzione, lo sottolineo sempre, affrontare rischi e vivere nell’incertezza sono condizioni intrinseche dell’attività imprenditoriale. Nessun imprenditore, dal magnate al piccolo professionista, può evitare l’incertezza o sperare di procedere e far crescere la sua attività evitando rischi e vivendo nella comfort zone. Ciò che può fare è affrontare le sfide con maggiore sicurezza e lucidità che solo la chiarezza mentale derivante da un’analisi economico-finanziaria approfondita e certa può dargli. VALERIA LEOPARDI Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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