IL SOGNO – di un Network Marketer
IL SOGNO – Di un Network Marketer – La scorsa settimana è venuto a trovarmi in ufficio un conoscente. Mi aveva anticipato che si trattava di qualcosa di personale ed importante, per cui avevo dato per scontato che si trattasse di un suo progetto da avviare o da risanare. Dopo i primi saluti di benvenuto, ci siamo seduti vicini al tavolo, in sala riunioni. Lui ha tirato fuori il suo bel tablet e con una naturalezza incredibile, come se stesse facendo la cosa più normale del mondo, ha iniziato a presentarmi la rete di network marketing di cui fa parte da molti anni (e di cui non avevo chiesto nulla). Mai piu’ accetterò appuntamenti senza chiederne il motivo, ma a quel punto, pensando che la Vita avesse qualcosa da insegnarmi, sono rimasta tranquilla e ho ascoltato con vivo interesse quello che voleva dirmi e soprattutto cosa voleva comunicarmi. “Vedi Valeria le persone oggi sono stufe, hanno tutte dei problemi finanziari, non si arriva a fine mese, lo stipendio fisso no esiste più… io anni fa sono entrato in contatto con questa realtà e finalmente ho capito che potevo realizzare il mio sogno: potevo diventare ricco e finalmente libero” Io ho ascoltato con attenzione la presentazione. La premessa è la teoria dei quattro quadranti di Robert Kyosaky, che è rappresentata in questa immagine. Questa teoria raggruppa il mondo delle persone che lavorano in quattro categorie: Dipendenti: Gli individui che lavorano per un’altra persona o società, guadagnando un salario in base al loro tempo di lavoro. Lavoratori Autonomi: Persone che lavorano per conto proprio, come freelance o piccoli imprenditori, dove il loro reddito dipende dal loro tempo e dal loro impegno personale. Proprietari di Piccole o Medie Imprese: Imprenditori che gestiscono un’attività, ma che sono ancora fortemente coinvolti nel suo funzionamento quotidiano, il che può limitare il loro tempo libero e la possibilità di creare un reddito passivo. Investitori : Persone che utilizzano il loro capitale per generare reddito, come attraverso azioni, immobili o altri investimenti. La differenza fondamentale tra i quadranti di sinistra (Dipendenti e Lavoratori Autonomi) e quelli di destra (Proprietari d’impresa e Investitori) risiede nel fatto che, nei quadranti di sinistra, il reddito dipende direttamente dal tempo di lavoro, mentre nei quadranti di destra il reddito può essere generato anche in assenza di un’attività di lavoro. Poiché il tempo è una risorsa limitata, il reddito dei dipendenti e dei lavoratori autonomi sarà limitato anch’esso. I proprietari delle piccole o medie imprese devono avere dei capitali da investire per avviare le loro attività quindi l’unico modo per un essere normale come me, che ha non risorse finanziarie, e vuole aumentare il reddito è diventare investitore. Spiegata così questa teoria, come si dice a Roma, non fa una piega. Io continuavo a guardarlo interessata e gli ho chiesto: “ Si è corretto, ma come faccio a diventare investitore?” . “È semplice partecipi alla nostra rete di network marketing e segui esattamente la formazione. Non puoi fare con la tua testa ma sei in grado di fare soldi solo se ti metti nelle mani del sistema. Così finalmente sarai ricco e libero, e potrai raggiungere il tuo sogno”. Ha concluso il mio amico. A quel punto io mi sono raggelata. Di fronte alla sua richiesta di farmi iscrivere al suo meraviglioso mondo di network marketing ho sorriso dicendo che io ho già i miei sogni e non sto cercando altro. La prima considerazione che voglio condividere con voi è l’equazione, ormai data per scontata da tutti, che i soldi fanno la felicità. In questa formula esiste una correlazione diretta tra denaro e felicità. Questo messaggio martellante, onnipresente e illusorio ormai è creduto come vero. Il denaro è il fine, la manna dal cielo che cura tristezza, rabbia, paura, ignoraranza ecc.. e si fa di tutto per ottenerlo. Questo è uno degli strumenti principali che ci intrappola nella ruota del criceto. Si inizia a correre per raggiungere il denaro, con la promessa che poi saremo felici. Peccato che il denaro che vogliamo non sia mai abbastanza ed anche quando lo è, l’agognata felicità non arriva mai. L’ho provato sulla mia pelle, più denaro avevo e piu’ stavo male, e con esso aumentava anche la paura di perderlo. Per questo persone anche molto danarose sono ‘tirchie’. Ma questo non lo dice nessuno. Approfondiremo l’argomento successivamente. La seconda considerazione è che pur di arricchirci, possiamo fare qualsiasi tipo di azione, come vendere dei prodotti di una grande multinazionale, di cui non ci interessa nulla e di cui mai nella Vita ci saremmo interessati. Ma la cosa forse peggiore è che seguendo la formazione precisa e consolidata che ci viene propugnata dal Network, ci convinciamo che quei prodotti siano il top di ciò che c’è sul mercato, che ci facciano bene, e ormai dimentichi di noi stessi, facciamo di tutto per convincere gli altri a comprarli. A quel punto l’indottrinamento è completo. Sono veramente convinto della bontà dei prodotti che vendo ed il guadagno è una conseguenza del mio buon lavoro e dei miei risultati. Queste multinazionali sanno perfettamente come funzioniamo e sanno che per vendere qualcosa bisogna esserne convinti. Per questo bisogna affidarsi al loro sistema, perché citando il mio amico: “Loro sanno esattamente quello che fanno e tu puoi guadagnare solo se ti affidi a loro”. Ma la considerazione finale che mi ha raggelato è associare la ricchezza alla libertà. Apparentemente viaggiare con una macchina di lusso, comprarsi accessori costosi o andare in vacanza in mete esoteriche viene percepito nella Ruota del Criceto come sintomo di libertà. Si guarda solo alla meta illusoria ed agognata e non si vede piu’ il viaggio che dovrai percorrere per arrivarci. Ma in realtà lavorare per ottenere denaro è una grande schiavitù. Ti inaridisce, ti chiude il cuore, il tuo amico diventa un cliente e nel tuo retro pensiero c’è sempre un fine. Nella tua mente si insinua il pensiero che poi diviene normale: Cosa posso ottenere da questa persona? I rapporti umani sono fasulli e
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