L'ANGOSCIA DEL MATTINO

- Un indizio -

I DOVERI DI UN SISTEMA POSSONO SOTTRARRE AD UNA PERSONA LA PROPRIA GRAZIA, BELLEZZA E AMORE

A. De Mello

Ogni mattina da anni, mi sveglio sempre con un sottile senso di malessere. Anzi appare dopo poco che mi sono svegliata. La giornata inizia sempre così e da anni ormai accade.

Quando lavoravo in ufficio, ero come un orologio svizzero. Alle 9.00 in punto ero alla mia scrivania. Spesso discutevo con mio marito che mi diceva: rilassati, che fretta hai? Prendiamoci qualcosa insieme al bar. Ed io che resistevo con rabbia a quelle richieste perché dovevo e volevo essere puntuale e precisa. Sentivo la rabbia salire dentro di me perché io ero un’ottima professionista e far tardi significava incrinare quell’immagine.

Questo malessere è cresciuto con il tempo, fino a diventare quasi insostenibile. Ricordo alcune mattine di aver pianto perché non ce la facevo più ad andare in ufficio e ad essere sempre performante, cosa che includeva anche la puntualità.

Veramente non volevo ascoltarmi ed accettare che forse non ero sulla mia strada e ho lottato contro me stessa per mantenere la maschera che mi ero appiccicata addosso.

Ma chi vuole andare in ufficio tutti i giorni? Sedersi su una scrivania e stare seduta davanti ad un PC svolgendo pratiche e pratiche per gli interessi di qualcun altro?

All’epoca non vedevo tutto questo, pensavo solo a fare il mio dovere e a farlo bene. Di fatto ripetevo il modello della mia famiglia, perché’ era tutto ciò che conoscevo e non pensavo potesse esserci un’altra strada.

Quando sono uscita dalla ruota del criceto la mattina ho continuato a stare male. Accendevo tutti i giorni il PC in attesa di qualche email, di qualcuno che mi chiedesse qualcosa, ma non arrivava più nulla.

Scendere dalla ruota del criceto non fa cambiare i tuoi stati interiori in un click. Inizia un percorso ed anche doloroso in cui realizzi che hai vissuto secondo regole non tue, che hai interiorizzato  dentro di te la spinta ad obbedire, che ti giudichi secondo parametri che ti soffocano. Vedi il mio post SCENDERE DALLA RUOTA DEL CRICETO.

Insomma realizzi che sei  uno schiavo. Almeno così è stato per me.

Ammetterlo è stato durissimo, si è scoperchiato il vaso di pandora del mio dolore, che fino a quel momento era stato di sottofondo.

Ancora oggi al mattino sento quella spinta, ad accendere il pc, a verificare le email,  a controllare il cellulare. Ma ora la riconosco, la affronto, l’accolgo, non scappo più. So che c’è una parte di me che ancora ha bisogno di riconoscimento, che cerca il successo e vorrebbe apprezzamenti.

Ho imparato ad essere paziente con me stessa, a perdonarmi e a capire che l’unica strada che per me ha senso è quella della libertà.  

Non mi piego più, mi concedo un cappuccino o una passeggiata con Ciccia il mio cagnolino. Lo faccio perché in quel momento è ciò che scelgo di fare.

La libertà è uno stato interiore e che passa attraverso l’amore autentico di se’.

 

Con affetto

Vuelle

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AUTORE:
Valeria Leopardi

Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.  

Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo

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