IL VALORE DI SE'
- E L'illusione in cui viviamo -
Quando lavoravo come Responsabile Amministrativo per un grande gruppo energetico, pensavo di avere molto valore.
Dopo tanti anni di lavoro, di sfide, di lotte, competizioni e vittorie finalmente avevo raggiunto un obiettivo importante della mia carriera lavorativa.
Mi sentivo di valere, avevo un ruolo altisonante, guadagnavo tanto, un team di collaboratori che eseguivano i compiti che gli assegnavo ed il mio lavoro era molto riconosciuto. Finalmente potevo dire a me stessa e al mondo di avercela fatta, di aver raggiunto il successo e di essere qualcuno.
Insomma mi sentivo come una reginetta sul suo trono.
Almeno così mi sembrava, così mi avevano raccontato fosse il successo e così volevo credere che fosse.
Dentro di me però c’era qualcosa che non funzionava. L’agognata felicità a cui tutti aspiriamo non era arrivata. Percepivo un malessere di fondo che era soffocato dalle mille distrazioni quotidiane ma che a tratti emergeva. Era insoddisfazione, tristezza, rabbia e anche dolore.
Non riuscivo a capire da cosa dipendesse, ma era lì e con il passare del tempo è divenuto sempre più forte.
Ho tentato di immergermi nel lavoro ancora di più, ma più volevo sentirmi importante e darmi valore e più stavo male. Ricordo alcune mattine che entravo in ufficio e andavo diretta in bagno a piangere. Lo ricordo benissimo, lo sforzo interiore per indossare la maschera della manager super efficiente e la realtà di cosa provavo dentro di me.
Ho impiegato anni, veramente anni, ad aprirmi alla verità, alla mia verità, che non era affatto quella che mi era stata insegnata dalla mia famiglia, né quella che ci viene trasmessa continuamente dalla società, né quella in cui tutti siamo immersi.
La verità ti rende libero … ma prima però ti terrorizzerà.
E questo non ce lo insegna nessuno.
La Vita che è una Maestra ha iniziato ad aiutarmi e per farmi vedere la realtà ho iniziato a togliermi tutto ciò che definiva il mio Valore e a cui mi ero attaccata come una cozza con tutta me stessa. Il mio ruolo professionale, il mio lavoro, il mio stipendio, tutti i miei contatti di lavoro, la mia routine quotidiana.
Lentamente ma inesorabilmente ho percepito la spinta della Vita che voleva che mollassi tutto. Le email che non arrivavano più, niente compiti da fare, niente più urgenze. È stato difficilissimo. È stato come morire. Ho cercato di resistere in tutti i modi ma alla fine sono arrivata lì dove arrivare. Sono arrivata al Vuoto e all’incontro con la mia vera me. Vedi il mio precedente post E TU DI COSA TI OCCUPI? Ed è emerso un mare di dolore quello che ho evitato per tutta la Vita, quello che nasce dalla ferita mortale di credere di non valere niente.
La ferita più grande della mia Vita è sempre stata di non andare bene, di essere giudicata, di essere derisa. E così molto presto ho imparato a conformarmi alle regole della società per essere accettata, riconosciuta, ben voluta.
Valeria, nella sua autenticità, nei suoi bisogni, in tutti gli aspetti della sua sensibilità non poteva essere vista, andava nascosta dietro una maschera di professionalità, efficienza e rispettabilità. Ognuno indossa la maschera che preferisce.
Guadagnare, avere un ruolo professionale mi avrebbero dato quel valore che altrimenti non avrei avuto.
Ma la mia verità era tutt’altra. E credo sia così per tante persone.
Non mi interessa primeggiare, competere e vincere per dimostrare chi sono. Non mi interessa avere sempre ragione e dare torto agli altri. Non mi interessa essere la migliore.
L’unica cosa importante è amarmi, accettarmi, perdonarmi e capire che solo essendo autenticamente me stessa posso trovare il mio vero valore.
Il valore non è qualcosa di esterno a noi che possiamo incollarci addosso con titoli, ruoli o altro. Queste sono tutte maschere che prima o poi perderemo, con la pensione, con un licenziamento, la vecchiaia ed infine quando lasceremo questo meraviglioso pianeta.
Il valore è qualcosa di interno a noi, ma che non riusciamo a raggiungere perché ci giudichiamo continuamente, ci conformiamo, non ci accettiamo e quindi non ci amiamo. Abbiamo paura di mostrare il nostro vero se’ e quindi anche il nostro vero valore. E tradendo noi stessi, soffriremo sempre.
Tutto il sistema è costruito affinché sia così, ed è tutta un’illusione. Quindi dobbiamo emergere, competere e vincere per dimostrare di valere.
Cerchiamo il nostro valore nella percezione che gli altri hanno di noi, perché noi ne ce ne diamo, anzi condanniamo chi siamo veramente e abbiamo paura che gli altri possano vederci nella nostra autenticità.
Ecco realizzare tutto questo e capire che è vero porta’ alla Vera Libertà.
Sto facendo pace con me stessa, mi dedico del tempo, faccio che ciò che amo e non mi faccio più schiavizzare. Da nessuno. Dal denaro, neanche dalle parti di me che ancora vogliono emergere.
Sto imparando a dire no, anche quando ho paura del giudizio, della povertà, del mancato riconoscimento.
Non voglio più essere importante, né avere un titolo, né convincere nessuno che io ho ragione. Voglio solo essere me stessa ed amarmi come sono.
Solo questo per me ha valore.
Con affetto
Valeria Leopardi

AUTORE:
Valeria Leopardi
Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.
Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo
1 Comment
Prima parte.
“L’uomo esplora il suo mondo per il gusto di farlo, non per il calcolo dei vantaggi più o meno prossimi che potrà trarne. Questa è la sua scintilla divina”, Aldo Visalberghi, (1919- 2007) professore ordinario di pedagogia presso l’Università di Roma, fondatore della prima scuola di dottorato in Pedagogia Sperimentale presso la Sapienza
https://nuovadidattica.lascuolaconvoi.it/psico-pedagogisti/visalberghi/
+
“Everybody wants to be famous and success is always measured in money. If you are not making money out of what you are doing, you are no good. On the other hand if you are making money even from not so moral activities, you are treated as a king. Having a small cigarette kiosk on the street is considered a low life, while being the CEO of Philip Morris is highly respected, even though in both cases the money comes from the same place”
=
“Tutti vogliono essere famosi e il successo si misura sempre in denaro. Se non si fanno soldi con quello che si fa, non si è bravi. D’altro canto, se si fanno soldi anche con attività non proprio morali, si viene trattati come re. Avere un piccolo chiosco di sigarette per strada è considerato una vita bassa, mentre essere l’amministratore delegato della Philip Morris è molto rispettato, anche se in entrambi i casi i soldi provengono dallo stesso posto.”
Commento
Esempi pratici, la stella dello sport dopato milionario viene visto come un Dio in terra, un onesto sportivo professionista che non si dopa e non è milionario viene visto invece come uno dei tanti; il chirurgo plastico dei Vip che fa soldi a palate viene visto come un Dio in terra, il medico di famiglia molto onesto e molto competente di un paese di provincia viene visto invece come uno dei tanti; il direttore di un canale TV mainstream/giornale mainstream per reggere il moccolo ai potentati economici di turno fa soldoni e viene visto come un Dio in terra, il giornalista d’inchiesta indipendente onesto e competente che va contro i potentati economici di turno e guadagna poco è invece sconosciuto alla maggior parte della gente; il Ceo di una multinazionale farmaceutica che con le gigantesche vendite degli inutili e rischiosi vaccini anti covid ha fatto soldi a palate è straricco e famoso, il farmacista di provincia specializzato in utili ed efficaci preparazioni galeniche è invece totalmente sconosciuto e non ha guadagni rimarchevoli; la rockstar che in vita sua ha sempre e solo cantato canzoni che non vanno mai contro lo status quo del potere euro atlantico è ricco e famos, il giovane cantante che con la sua band canta nei pub anche canzoni che contestano lo status quo del potere euro atlantico rimane totalmente sconosciuto e arranca anche economicamente, e via dicendo di questo passo!
Insomma, la società capitalistica in cui viviamo premia molto di più chi insegue successo e denaro indipendentemente dal valore effettivo creato e offerto con la propria attività lavorativa rispetto a coloro che invece inseguendo la propria scintilla divina sanno creare e offrire valore autentico e davvero utile con la propria attività lavorativa, e come mai tutto questo? Ecco delle significative risposte, arrivano!
“Sono un pubblicitario: ebbene sì, io sono quello che vi vende tutta quella merda, quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Io vi drogo di novità e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma”, Frédéric Beigbeder, scrittore, editore, pubblicitario.
+
“Nella seconda metà del XX secolo improvvisamente il grande mondo degli affari scopre che la verità non è importante, ciò che conta è l’attrazione. Una volta creata l’informazione-attrazione, possiamo venderla ovunque. Più è attraente, più denaro possiamo guadagnare… Il passaggio dal criterio della verità a quello dell’attrazione è la grande rivoluzione culturale di cui tutti siamo i testimoni, i partecipanti e le vittime” , Ryszard Kapuscinski, scrittore polacco.
Seconda parte.
I miei più sinceri complimenti a Valeria per avere avuto il grande coraggio di aver voluto seguire la propria Scintilla Divina!!
“Ognuno di noi è al mondo per scoprire la sua strada e non saremo mai felici se seguiremo la strada di un altro.”, James Van Praagh
All The Best!!
Fabrice